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21 Dicembre 2022

Artificial Intelligence Explosion

La scorsa settimana il Club degli Investitori ha organizzato, insieme a Boston Consulting Group,  una Academy sull’intelligenza artificiale, dal titolo “Artificial Intelligence Explosion”

L’ipotesi di partenza per questa Academy parte dal fatto che stiamo vivendo un inflection point dettato dal miglioramento, drammatico e velocissimo, nelle capacità dei sistemi di AI di generare contenuti. L’impatto di questa rivoluzione è amplificato dalle strategie di go-to-market dei laboratori che sviluppano queste tecnologie, che li rendono disponibili e fruibili, sovente in ottica open source, stimolando la nascita di nuovi business che ne sfruttino tutte le potenzialità.

Il tema della Generative AI è ormai oggetto di molti articoli, per andare più in profondità ci siamo rivolti a Massimiliano Magrini, Founder e Managing Partner di United Ventures, che valuta ed investe correntemente in Startup basate su AI, ed a Francesco Signorato, Co-Founder e CEO di Nebuly, startup supportata dai business angel del Club  che sviluppa una piattaforma di ottimizzazione della performance di sistemi di AI.

 

  • Massimiliano, anche in base alla propria esperienza (Massimiliano ha guidato Altavista e poi Google in Italia), ci ha ricordato come la nascita della prima ondata di interesse per l’Artificial Intelligence (circa 15 anni fa) sia avvenuta in Canada, dove ricercatori brillanti (i “padrini dell’Intelligenza Artificiale”, vincitori del Turing award, come spiegato in questo articolo) abbiano applicato potenza di calcolo e grandi masse di dati a concetti matematici già conosciuti (i concetti matematici alla base delle Neural Network hanno più di 100 anni, e gli sviluppi significativi sono già avvenuti negli anni ’60, ’70 ed ‘80), sviluppando una nuova generazione di algoritmi AI capaci di riconoscere “pattern” , cioè predire con precisione simile a quella umana, ma velocità e scalabilità infinitamente superiore.
  • Francesco ha spiegato come, negli ultimi due o tre anni, un nuovo approccio concettuale abbia permesso di migliorare molto la comprensione da parte di algoritmi AI del significato dei contenuti e, parallelamente, simulare la capacità di creare contenuti, fino ad allora considerata una capacità distintiva ed esclusiva della creatività umana. Oggi i modelli di Generative AI sono capaci supportare durante i processi Creativi. Questo articolo spiega in termini, per quanto tecnici, comprensibili l’influenza che ha avuto un paper scientifico, in particolare: “Attention Is All You Need”).
  • Francesco ha parlato di un ecosistema in veloce evoluzione, grazie alla semplicità con cui questi algoritmi possono essere applicati a svariati problemi, dandoci l’impressione di assistere oggi ad un “IPhone Moment”, ovvero un momento in cui una nuova tecnologia (nel caso dell’IPhone fu l’invenzione dell’App Store) apre una prateria di opportunità imprenditoriali. Come dopo il lancio dell’IPhone si cominciò a parlare di business “Mobile First”, oggi si può parlare di business “AI First”, cioè modelli di business sviluppati a partire dalle nuove capacità AI (non semplicemente business esistenti, a cui vengono applicate le nuove tecnologie AI). La velocità di adozione di queste tecnologie è superiore a quelle del passato (Internet adoption, mobile adoption, Facebook adoption).
  • Durante l’incontro si è poi assistito ad una demo delle potenzialità dei sistemi di Generative AI utilizzando alcuni nuovi servizi oggi disponibili:
  • Massimiliano ha condiviso come la difficoltà principale, come investor, sia di valutare quali delle molte opportunità imprenditoriali che nasceranno in questo campo avrà una vera possibilità di diventare un business, sviluppare un modello economicamente sostenibile, portando l’esempio dell’insieme di fattori (sia tecnologici, che di business) che hanno consentito a Google di diventare ciò che è oggi.
  • Massimiliano ha poi chiuso raccontandoci come l’Italia stia dimostrando di sapere innovare e creare valore in questo ecosistema, ed, in particolare, come il mix di imprenditorialità e competenze tecniche Italiane, unite ad una capacità di sviluppare business a livello globale, siano una ottima ricetta per far nascere storie di successo. In chiusura, ci ha ricordato che Imprenditori, VC (ed i Business Angel, of course) Italiani non abbiano nulla da invidiare a player internazionali.

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