News

23 Settembre 2020

Club degli Investitori presenta la Ricerca sulle Startup di Torino

    • Presentati i risultati della “Ricerca sulle Startup di Torino” realizzata dal Club degli Investitori in collaborazione con ESCP, Camera di Commercio e SEI School of Entrepreneurship

  • Oltre al digitale emerge la presenza di startup e PMI innovative nel settore Healthcare, nell’Automotive e mobilità e nell’Energy&Cleantech

  • Prevalgono le startup di prodotto rivolte al B2B, ma hanno fatturati ridotti rispetto alla media nazionale
  • “Lo skill più importante da sviluppare è saper parlare agli investitori” il commento di Giancarlo Rocchietti, Presidente del Club degli Investitori

 

Torino, 23 settembre 2020 – Il Club degli Investitori ha presentato i risultati della Ricerca sulle startup di Torino, indagine condotta dal gruppo di business angel torinese in collaborazione con ESCP Business School, Camera di Commercio di Torino e SEI School of Entrepreneurship.

La ricerca ha permesso di tracciare un profilo degli startupper e dell’ecosistema delle imprese innovative di Torino. Gli startupper torinesi sono imprenditori di esperienza e lanciano le proprie aziende dopo percorsi professionali di alto livello: in quasi il 50% dei casi il loro background è quello di amministratori o manager, e in oltre il 72% dei casi hanno già maturato precedenti esperienze imprenditoriali. In media avviano le loro imprese attorno ai 40 anni e le aziende sono prevalentemente aziende Business to Business (B2B) che realizzano innovazione di prodotto. A Torino viene sfatato il mito degli startupper come “studenti in un garage”, evidenziando invece la presenza di figure con professionalità e competenze avanzate.

Emergono criticità però sulla presenza di startup nel territorio con una densità per abitante sensibilmente inferiore rispetto a Milano e Roma: a Torino si registra una startup ogni 5.775 abitanti (a Roma sono una ogni 3.684 abitanti e a Milano una ogni 1.455). Anche sul fronte del fatturato non va meglio: le startup torinesi hanno ricavi medi inferiori del 30,4% rispetto alla media nazionale (a Torino il fatturato medio annuo per startup è di 132.220 euro, contro i 162.647 euro fatturati annualmente dalle startup italiane) e addirittura inferiori del 38,5% se consideriamo il valore mediano (valore mediano di fatturato pari a 19.877 euro per le startup di Torino; valore mediano di fatturato di 32.380 euro per le startup italiane).

Dalla ricerca emerge tuttavia che l’ecosistema torinese è compatto – con oltre l’80% degli intervistati che dichiara di sentirsi parte del sistema imprenditoriale della città – e gli imprenditori innovativi dicono di trovare a Torino le competenze e le persone di cui hanno bisogno per far crescere le loro imprese.

Alla città, gli imprenditori delle startup e PMI di Torino chiedono di attrarre più investitori e maggiori occasioni di networking, sia interne all’ecosistema sia con altri hub di innovazione.

Ci sono però anche degli elementi critici, in particolare per quanto riguarda la capacità di raccogliere capitali – dichiara Giancarlo Rocchietti, Presidente del Club degli Investitori -. Le startup di Torino vogliono più investitori, infatti, a parte alcune straordinarie eccezioni, nel primo semestre 2020 non sono riusciti ad attrarre capitali in modo significativo. Dialogare con gli investitori è uno skill fondamentale sul quale gli startupper torinesi devono lavorare. Gli operatori italiani del venture capital sono oltre 200: il fatto che la maggioranza sia localizza fuori Torino non può essere una scusa”.

Secondo gli startupper che hanno risposto all’indagine, gli investitori con i quali desiderano interagire di più sono i business angel, seguiti dai fondi di venture capital.

Voglio pensare che l’indicazione di business angel e fondi di venture capital come principali interlocutori sia il segno della maturità delle nostre imprese innovative – prosegue Giancarlo Rocchietti -. Come network di business angel con oltre 20 milioni di euro investiti ci sentiamo chiamati in causa. Siamo pronti a supportare gli imprenditori più capaci di Torino, ma il confronto deve essere schietto: solo le iniziative eccellenti posso avere chance”.

Rimani Aggiornato

Accetta Rifiuta